Percorso
tra le installazioni

L’esperienza immersiva, che il Podere offre, appare da subito carica di risvolti simbolici ed emozionali agli occhi dei visitatori e diventa un percorso di crescita interiore, grazie alle installazioni che popolano il grande giardino, offrendo suggestioni e profondi spunti di riflessione.
Come in un grande racconto visivo, tra Arte e Natura, si susseguono i capitoli dell’evoluzione spirituale, dispiegata attraverso la bellezza dell’esperienza terrena.

Il Percorso

1. Il Seme

Quasi nascosto in una teca, il Seme è l’opera che dà inizio al percorso, così come alla vita in natura: la metafora che trasmette è quella della vita potenziale, poiché in esso è contenuto il “tutto”.
Saranno la cura e le condizioni ambientali a permetterne lo sviluppo e la crescita.
La clessidra è stata realizzata da Evelina Ravaglia.

2. Ero un Seme

L’Opera di Jim Ritchie rappresenta la seconda tappa del percorso, la trasformazione del Seme in una nuova entità.
Crescita, trasformazione e fiducia sono le condizioni necessarie perché avvenga la magia della vita e la realizzazione di un’irripetibile e autentica esistenza.
Accettare i cambiamenti e lasciar andare il passato è necessario per la sopravvivenza emotiva dell’uomo e, spesso, rappresenta la possibilità di rifiorire e rinascere. Lasciarsi attraversare dai cambiamenti, crescere, migliorare e spalancare le porte alla possibilità di essere sé stessi è il significato più profondo racchiuso in questa opera.

3. Gli Obelischi

Quest’opera incarna la terza tappa del Seme, che dopo essersi trasformato in una nuova entità, vive una fase più matura. Il Seme attraversa simbolicamente la porta dei due obelischi, tra i quali emerge la clessidra dell’eternità, una delle installazioni più imponenti del Podere: il suo moto perpetuo rappresenta il passaggio tra un mondo e l’altro, il buon auspicio dell’evoluzione essenziale da una dimensione – filosofica, morale, religiosa, esoterica o materiale – a un’altra.

La clessidra è stata realizzata per il Podere da Emiliano: Il Maglio Emiliano Filippi.

4. Le Macine in Pietra

Proveniente dal Marocco, questa opera racconta la quarta tappa del Seme, divenuto ormai una nuova entità e sottoposto continuamente a dure prove: schiacciato e triturato come accade alle olive quando passano attraverso le macine di un frantoio in pietra, vive, si trasforma, cambia e si rafforza. Quest’opera simboleggia il superamento delle difficoltà, il coraggio e la fiducia proprie della resilienza.

5. Il Tempio Sincretico

Rappresentazione della quinta tappa del Seme, il Tempio è un luogo suggestivo, ricco di simbolismi antichi. Le sue linee rimandano all’elevazione spirituale, passaggio successivo alle difficoltà che il Seme ha affrontato lungo il cammino fatto per arrivare fino a qui. A proteggere il Tempio, vi sono quattro ulivi battezzati con i nomi degli evangelisti: Marco, Matteo, Luca e Giovanni. L’invito agli ospiti del Podere è quello di sostare nel Tempio qualche minuto e dedicare, simbolicamente, una riflessione, una preghiera, un ringraziamento o un pensiero scritto.

6. Lovolio

Giunti a questo punto della visita, ci si trova al centro del percorso, nel cuore pulsante del Giardino. Il Seme è maturato e, nella sua nuova forma, è diventato utile a sé stesso e agli altri. L’opera, che si ispira esplicitamente alla scultura Love di Robert Indiana, riporta al nome del Podere e rappresenta un invito a coltivare nella propria interiorità le qualità del buon olio: forza e robustezza d’animo, trasparenza delle azioni e dei pensieri, delicatezza dei gesti e delle parole e, soprattutto, amore per sé stessi e per tutti gli esseri viventi.

L’olio d’oliva, infatti, rappresenta appieno il risultato finale di un processo naturale che parte dal seme e arriva qui, nella sua fase più matura, regalando un prodotto reso speciale dalla sua storia, dal suo percorso e dalla dedizione delle persone che se ne sono occupate.

7. Il Viale delle Stagioni

La settima tappa del Seme è rappresentata da un’opera molto particolare che ha preso vita grazie al concorso “La forma delle Stagioni”. In questa occasione speciale, alcuni scultori locali hanno dato interpretazione dell’evoluzione dell’essere: il risultato è un suggestivo viale in cui al filare regolare di alberi, si alternano splendide opere scultoree ricche di significato e simbolismo.

8. L’Arcobaleno

La successiva tappa del percorso del Seme è un’esplosione di pura energia, di carica positiva e di ottimismo: i raggi del sole splendono e riflettono tutte le energie che impregnano il Mondo, visibili per pochi attimi e irraggiungibili come l’Arcobaleno, esse appaiono sempre meravigliose.

9. Il giardino di Zarathrusta

Quest’opera rappresenta all’interno del percorso del Seme il magico luogo in cui il pensiero trova la forza per diventare azione. Qui, Zarathustra – profeta e mistico iranico – lascia agli ospiti del Podere alcuni importantissimi messaggi:

  • La saggezza accompagna la vecchiaia dell’essere;
  • Nella vita è importante avere buoni pensieri,
  • Buone parole e buone azioni;
  • Bisogna rifuggire cattive riflessioni, cattive parole e cattive azioni;
  • Nella vita è importante avere buoni pensieri, buone parole e buone azioni;
  • Bisogna rifuggire cattive riflessioni, cattive parole e cattive azioni;
  • È necessario procedere avanti per la retta via operando per il bene della vita e non farci deviare dal male;
  • Non bisogna piangere per i propri defunti perché il loro spirito si eleva a un livello superiore.

Sempre all’interno del suggestivo giardino, una Montagna, arrivata al Podere con le sue scarpe, porta agli ospiti i messaggi del Miracolo di Maometto: se le cose non procedono da sole, è meglio intervenire perché questo avvenga; Amore, Passione, Entusiasmo, uniti alla Tecnica, possono spostare le montagne!

Infine, vi è il braciere ardente, posizionato sull’icona di Zoroastro a rappresentazione della spinta creativa e dell’entusiasmo che anima il Podere Lovolio. L’invito è a godere di tutto quello che la vita offre.

10. Virgilio Vergine e Oliviero Olio

All’entrata del Podere, campeggiano fieri e maestosi i mitologici “Cani di Foo”, chiamati Virgilio Vergine e Oliviero Olio. La loro storia è antica migliaia di anni e risale alla tradizione cinese, guardiani e protettori dei templi buddhisti, essi racchiudono un simbolismo profondo.
I due leoni, femmina e maschio, rappresentano rispettivamente lo yine e lo yang a protezione delle persone e della struttura vicino alla quale vengono posizionati.

11. Il Tempio Galleggiante

La Pagoda è una vera e propria meta di pellegrinaggi. Questo è dovuto al contesto in cui è situata, così suggestivo e di ispirazione da destare stupore e ammirazione in chiunque la osservi.
Il galleggiare della Pagoda sulle acque vuole essere una metafora dell’esperienza della vita: le circostanze possono essere nitide e sicure, oppure, a tratti, burrascose e oscure, ciò rappresenta una grande sfida quotidiana per ogni persona.

12. La Piramide Energetica

Il percorso all’interno del Podere termina con un’installazione che riproduce la piramide di Cheope, non con le sue effettive misure ma con il medesimo rapporto proporzionale: questo è l’elemento fondamentale per potere godere del suo grande potere energetico. Numerose ricerche e studi condotti nel tempo, infatti, hanno confermato che esiste qualcosa di eccezionale nella sua struttura: qui circolano e si amplificano l’energia calda del cielo e quella fredda della terra, che – insieme – donano forza alle persone e agli oggetti che ospita.